Tokyo da bere – Un sake a Shinjuku

Shinjuku, Tokyo

 

Tokyo è una di quelle città che non si possono raccontare in un solo post, nè in tre indirizzi nè in 100. Non solo e non tanto perchè è una megalopoli, ma soprattutto perchè ci sono talmente tante cose pazze, stravaganti e insolite che agli occhi di un visitatore meriterebbero tutte una menzione. Qui vi voglio raccontare un quartiere, la sua vita notturna e in particolare i suoi micro bar.

Shinjuku è uno dei quartieri simbolo di Tokyo. Una stazione con oltre 200 uscite incastrata tra decine di mega centri commerciali, insegne al neon che illuminano a giorno le vie principali, migliaia di giapponesi in fermento ad ogni angolo di strada. Ma Shinjuku, come tutto il Giappone nasconde sempre un’anima storica, tradizionale e un po’ segreta e qui ne abbiamo trovate due.

Golden Gai
A pochi passi dal mondo futuristico di Yasukuni Dori – la via principale – e confinante con il quartiere a luci rosse, ecco nascosto il Golden Gai. Sei strettissimi viottoli non più lunghi di una cinquantina di metri letteralmente zeppi di Yakitori-ya ovvero di piccolissimi baretti che servono spuntini e in particolare spiedini di pollo (Yakitori) e tutti i tipi di alcool che desiderate. Qui i giapponesi non vengono per mangiare, ma principalmente per concentrare la loro attenzione su una bella bottiglia di Sake o di Sochu inframezzando i loro sorsi con numerose sigarette.
Questi localini hanno un piccolo bancone del bar con 5 sgabelli o un paio di panche, un appendiabiti e un micro bagnetto in fondo. Si sbircia da fuori e se c’è posto si entra e ci si stringe a fianco di sconosciuti. Spesso si paga l’ingresso oltre al costo delle bevande, ma poi si è liberi di stare dentro finchè si vuole.

Golden Gai, Tokyo, bar

 

Omoide Yokocho
La versione ancora meno turistica e ancora più affascinante del Golden Gai. Per trovarlo dovrete darvi da fare, chiedere indicazioni e una volta trovato non sarete comunque sicuri di esserci. Omoide Yokocho significa “Corsia della memoria” e si tratta di alcuni vicoli ancora più stretti e tortuosi dei precedenti che sono letteralmente nascosti tra alcuni edifici e i binari nella parte occidentale della stazione di Shinjuku. Comunemente conosciuta anche come “Il vicolo della pipì” per la mancanza di bagni fino al ’99, questa zona brulica di ristorantini e baretti dove i giapponesi in transito mangiano uno spuntino al volo oppure annegano i loro dispiaceri in litri di distillati di riso. L’atmosfera è decadente e “sgarruppata” e se vi ci trovate in una sera di pioggia come noi anche un po’ lugubre, ma entrate in uno dei tanti localini e sarete proiettati negli ambienti più disparati.

Omoide Yokocho, Tokyo, Bar

 

I giapponesi
La cosa più bella di queste due zone è quello che succede all’interno dei baretti dove la parola d’ordine è imprevedibilità. Una volta seduti e ordinato tra la diffidenza e la celata curiosità dei presenti vi potrà capitare di assistere alle reazioni più disparate. C’è il giapponese timido seduto da solo con davanti un litro di sochu (una specie grappa per intenderci) che non parla con nessuno, c’è quello chiaccherone che è stato un anno in Australia, gli piace Del Piero e like speak Ingliss, c’è la barista che muore dal ridere quando gli citi Lost in Translation e c’è il padre di famiglia che si è ritagliato una serata da solo senza moglie, figli nè amici. Decine di storie, conversazioni spezzate dai fumi dell’alcool e dal loro inglese precario, serate che scorrono velocissime tra sigarette, sake caldi e mille risate. 

 



5 pensieri su “Tokyo da bere – Un sake a Shinjuku

  1. Ti stavo contattando per uno scambio link con il, mio sito <a title="Guide delle isole della Grecia" href="http://www.isole-greche.com"&gt;ISOLE GRECHE</a>, poi scopro quest'articolo su Shinjuku che mi ha fatto ricordare il mio viaggio di nozze in Giappone di un paio d'anni fa. Una delle cose più belle è stato cenare a Omoide Yokocho, un posto fantastico che, a primo impatto, ha impressionato mia moglie per l'apparente caos e sporcizia, in contrasto con le abitudini giapponesi. Dopo un piato di soba, ramen, yakitori, sake e sochu (aggiungerei che è un distillato di riso, orzo e patate dolci)… l'atmosfera era davvero fantastica e irreale. Di pari bellezza ed atmosfera citerei gli yatai sul lato del fiume di Fukuoka, città dei migliori ramen (Hakata Ramen) del Giappone.

  2. Pingback: Giappone: il nostro itinerario e qualche consiglio dagli amici – Viaggi e Delizie

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