Ma l’India è davvero così sporca?

Mysore, India

 

A pochi passi dall’estate, sole bollente tra il cemento cittadino e tastiere che sfrecciano alla ricerca di una vacanza agognata. Intervisto vari colleghi che brancolano tra il non lo so e il mi piacerebbe e parliamo di viaggi. Oggi, come sempre, c’è una destinazione che più delle altre intriga, ma spaventa allo stesso tempo, un luogo che incuriosisce e che spinge ad un’unica, ricorrente, impaurita domanda: “Ma è davvero così sporca?”

L’India.

Io sono stato nel sub continente indiano tre volte: l’ho sfiorato, l’ho vissuto, l’ho accusato e criticato e infine l’ho adorato. Un viaggio in India è qualcosa di forte, intenso, che ti mette alla prova. In ogni caso.

Anche chi non è mai stato in India percepisce il suo magnetismo, ma spesso è spaventato dai racconti, dalle leggende e dalle storie che riducono il tutto a un grande senso di sporcizia, una popolazione insistente e molesta e un generico concetto di “pesante”.

L’India è sporca, vero? Un viaggio in India è “peso”, vero? E te lo chiedono come se aspettassero una tua risposta affermativa condita da dettagli truci atti a rafforzare la loro idea.

Devo rispondere? Beh si è tutto vero, inutile nascondersi dietro ad un dito lercio.

Bangalore, India

 

L’India è il paese più putrido, caotico e destabilizzante che abbia mai visitato e lo dico con certezza.

Non c’è gara, nessuno può batterla. Non il Sud Est Asiatico, non certamente la Cina e nemmeno l’Africa, quella più nera. Forse il Bangladesh si può avvicinare, ma non ci sono le mucche che arricchiscono le strade di sterco e ostacoli.

Secondo me l’India va scelta dopo aver fatto esperienza in qualche paese del terzo mondo (se si può ancora dire così senza essere politically incorrect), dopo aver vissuto qualche avventura scomoda, dura e difficile altrove. Fare il primo viaggio extra europeo in India significa affrontare un shock molto forte, forse troppo.

Io ci ho messo tre volte e sei anni per superare l’iniziale senso di smarrimento e disgusto. Ma poi, una volta scoperto il suo vero essere, è diventato difficile non desiderarla di nuovo. Per questo la gente si sente attratta, vuole e torna qui. Perché c’è della magia, della magia che non puoi trovare da nessun altra parte.

Delhi, India

 

Ma c’è anche dello sporco e oggi non voglio raccontarvi perché adoro l’India, l’ho fatto in vari post e forse ne scriverò uno ad hoc perché effettivamente se lo merita. Oggi voglio rassicurarvi e darvi delle certezze sul fatto che anche i vostri sensi, i più delicati, saranno aspramente sollecitati dalle terre indiane. Perché la consapevolezza è il primo passo verso l’assenza di paura!

Quindi. Se siete già passati da sporco, putridume e olezzi vari e siete lì lì per comprare il vostro volo per l’India vi racconto anche il perché di tutta questa faccenda che, a onor del vero, sarà parte integrante del vostro viaggio. Nonché fonte di infiniti aneddoti!

Old Delhi, India

 

Densità abitativa

Con oltre 1,3 miliardi di persone tra i suoi confini, l’India è il secondo stato più popoloso del mondo e, a questi ritmi, sarà il primo a brevissimo. Se a ciò aggiungiamo una densità abitativa tra le più alte, una migrazione continua verso i centri abitati e un’espansione impazzita delle città, il concetto di sovraffollamento è molto chiaro.

Old Delhi, India

 

Intere famiglie senza un soldo se ne vanno dalle campagne per trasferirsi sui marciapiedi delle grandi metropoli, letteralmente. Le strade di Delhi, Mumbai, Kolkata e dei centri maggiori sono gremite di baracche di cartone e lamiere che ospitano migliaia di persone che si arrabattano come meglio possono.

A queste si aggiungono gli slum, baraccopoli delle dimensioni di una cittadina che si annidano tra palazzi moderni e viali trafficati. Qui, come in tanti altri posti, mancano le fogne, i bagni per non parlare di bidoni dell’immondizia e raccolta dei rifiuti.

La sporcizia, il tanfo e il caos sono il minimo.

Cumuli di spazzatura

Tante persone e poche infrastrutture generano montagne di rifiuti, nel senso letterale del termine. In India, soprattutto nelle periferie delle città, non è raro imbattersi in discariche a cielo aperto delle dimensioni di vari campi di calcio. Senza nessuna recinzione, questo territorio è alla mercé di cani, mucche, capre, bambini e adulti che cercano di fare qualche soldo rivendendo bottiglie di plastica e lattine.

Bangalore, India

 

Il problema dei rifiuti però, è più trasversale in un paese dove la cultura del riciclo e dello smaltimento è molto meno sviluppata rispetto ad altri paesi. Questo porta la gente ad una scarsa cura e interesse che si traducono in gettare ogni cosa ovunque. Che a sua volta significa incontrare rifiuti ad ogni vostro passo.

L’India è l’unico paese dove – tranne in spiaggia – non ho mai indossato sandali o ciabatte.

Mucche

Sembra uno stereotipo mescolato con una barzelletta, ma è la verità. In India le mucche girano libere, ovunque. Circa l’80% della popolazione indiana è di religione indu per la quale la mucca è un animale sacro. Ciò significa che nessuno e niente deve rompere le scatole ai sacri bovini e che i fortunati animali possono fare ciò che vogliono e nessuno li controlla.

Mysore, India

 

La conseguenza principale di questo fenomeno è la capillare e viscida presenza di merda di mucca un po’ dappertutto. Immaginate quando piove o quando nei vicoli stretti di Varanasi – magari bagnati – uno di questi enormi bovini vi si para davanti e vuole passare!

Come tutte le cose indiane, anche ciò che è disgustoso e all’apparenza assurdo affonda le sue radici in millenni di cultura, storia e religione. In hindi, la mucca è chiamata Gaumata ovvero Madre Vacca, la Mamma che nutre. E proprio il suo essere una madre universale che nutre anche gli uomini con il suo latte le ha garantito la sua sacralità.

Traffico e Smog

Il sovrappopolamento ha vari effetti negativi tra cui il traffico e, a sua volta, lo smog. Anche se in questo campo non le attribuirei il primato di aria più irrespirabile del pianeta – che vince la Cina a mani basse – in India dovete mettere in conto di fare un grosso torto ai vostri polmoni e un grosso disgusto alla vostra gola.

Bangalore, India

 

In ordine sparso altre cose poco pulite che ho visto – quasi – solo in India.

•    Gli uomini pisciano contro i muri e a volte fanno anche altro

•    Ho visto il ratto più grande dell’universo prima vivo e poi morto

•    In Rajasthan c’è un tempio dove si adorano i topi che girano liberi tra e sulle persone.

•    Gli indiani ci tengono alla loro igiene personale, ma spesso si lavano in fiumi e corsi d’acqua incredibilmente inquinati. Dal Gange in giù.

•    Ah, ci fanno anche il bucato.

•    Ci sono persone che prendono lo sterco animale e a mano ne fanno piccoli cerchi essiccati da usare come riscaldamento.

•    Ho visto uno scarafaggio così grosso da sembrare finto, ma era verissimo.

•    Ho visto cumuli di rifiuti con in cima una mucca che banchettava allegramente.

•    Ho chiesto di andare in bagno in un’agenzia viaggi e mi hanno accompagnato in un vicolo dove c’era un muro con delle piastrelle e un buco per terra. Tutto intorno tanta gente che mi guardava fare pipì.

Basta così, credo di aver reso l’idea.

Perché ho scritto un post così poco sexy e sognatore? Perché ogni tanto una sana dose di realismo ci vuole, perché meglio sapere a cosa si va incontro ed esserne – impossibile – preparati.

Se l’India è così affascinante, magnetica e sognata nonostante tutta questa sporcizia, significa che davvero è un posto speciale!

 



12 pensieri su “Ma l’India è davvero così sporca?

  1. Sono stata in India due anni fa, spinta dalle foto di viaggio di una mia prof delle superiori. Sono rimasta molto, molto turbata. Chi ha vissuto un viaggio magico senza problemi, sicuramente è stato depositato e prelevato davanti alle attrazioni, la vera India nn l’ha vista. La crudezza, la gente che si arrabatta come puó, la condizione degli animali… bande di cani randagi scheletrici, le mucche che vagano si libere, ma con il ventre gonfio… le strade caotiche al limite dell’incidente, gli host che dormono nella hall… le montagne di sacchetti di spazzatura… il topo che in albergo si era infilato nello zaino, il lago dove galleggiava la spazzatura e le donne si lavavano i capelli…

    Il secondo giorno abbiamo preso un virus che mi ha accompagnata tutto il viaggio, io che in Cina ho mangiato nei peggio posti. Mi é venuta la febbre, non avevo più medicine, sono tornata a casa dimagrita e stanca. Il governo aveva persino bloccato i tagli grossi,  così nessuno ci cambiava i soldi. Ho fatto due ore di fila in banca per cambiare una banconota del valore di 20 euro! Ho pagato per tutto il viaggio con la carta di credito, anche le lattine. 

    Non vedevo l’ora di tornare a casa!  Quest’anno sono stata in Giappone, nessun problema, niente sporcizia, tutto perfettamente pulito. Pressati nella metro e nn  vola una mosca… Bellissimo, ma non mi ha lasciato nulla. 

    Alla fine, nonostante tutto, l’India ti rimane addosso, e le sensazioni che ti lascia sono davvero uniche, nel bene e nel male.

     

    • La chiusura del tuo commento è un’ottima summa, nel bene e nel male. Poi quanto sia uno e quanto sia l’altro è soggettivo. Sicuramente non ti lascia indifferente che per me è già qualcosa di importante.

      Grazie per essere passata di qua!

  2. ciao sono tornato da qualche ora da new delhi e mi sono messo a cercare  qualche recensione sulla città per capire le sensazioni di chi come me è rimasto sbalordito da una situazione chem i era stata sì spiegata prima di partire ma mai e poi mai pensavo che la realtà fosse peggio. di solito si tende a romanzare un viaggio invece in questo caso c'è solo da mettersi le mani nei capelli, hai centrato in pieno il mio punto di vista, articolo scritto benissimo, una cosa che a me ha dato un fastidio tremendo è il voler spingere nelle code quando si è a piedi, gli indiani ti si appiccicano in modo assurdo e spingono anche al gate del volo che mi chiedo  dove volete andare che tanto l'aereo non parte fin che non siamo tutti a bordo? una cosa troppo fastidiosa anche perchè sono sporchi, si sdraiano per terra, i loro vestiti sono lerci di terra e sterco e ti si sfregano addosso in continuazione…..

  3. Io ti capisco…ci sono stato diverse volte per lavoro…il senso iniziale e di smarrimento, schifo e ripudio verso tuto quello che si incontra…la sporcizia, la povertà, lo strazio per pensare che nella maggior parte dei casi nessuno di questi potrà mai avere un riscatto sociale.. ma, dopo un pò, se si riesce a ad entrare nello spirito di quei posti, l’India entra dentro e ti lascia un senso di nostalgia ogni volta che vai….io gli occhi di quei bambini, pieni di gioia anche senza avere nulla di nulla mi facevano stringere il cuore e non li scorderò mai…la mia esperienza in India si è conclusa nel 2018, ora non ci vado più, ma ancora oggi, a distanza di due anni, ci sono momenti in cui mi manca e vorrei tornare la…non so spiegare il perchè ma è cosi!

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