Il primo viaggio in 3

noi tre

 

Un figlio ti cambia la vita e fin qui siamo tutti d’accordo. Meno aperitivi, cene più veloci, schiene spaccate, abilità canore affinate in ore di ninne nanne (come si fa il plurale di Ninna Nanna??) e, per gli amanti dei viaggi come noi… che succede?

Di sicuro India, Africa, mare caraibico, sole, vento e tanto altro saranno da escludere per un po’ di anni, ma al di là delle destinazioni, dal momento in cui siamo rimasti “incinti” l’interrogativo che mi fremeva in testa è stato: “Come sarà viaggiare in tre?

Si perché i genitori di oggi – cioè io per esempio –  sono più vecchi, ma più attivi di quelli di ieri e, il fatto che si possa viaggiare con un piccolo, per me è scontato e confermato da più parti.
Quindi il vero dubbio non è il SE, ma proprio il COME.

Qualche settimana fa, prima di “incriccarmi” la schiena e prima che la Dani si ammalasse per bene, abbiamo fatto un weekend lungo a Valencia, una meta scelta un po’ per il volo stracciato, un po’ per il clima e un po’ per il vantaggio di essere una piccola città. Destinazione perfetta per fare la prima prova di viaggio in tre!

Valencia, Spagna

 

Com’è andata?

Direi bene, nonostante abbiamo avuto varie piccole sfighe che però fanno parte dell’avere un mini viaggiatore con te. Credo…

Sto parlando del primo piccolo viaggio in tre, con una bimba di 4 mesi e mezzo, sto escludendo i viaggi dai nonni perché in quei casi si trattava di sperimentare macchina e aereo, ma non di visitare una città, non di una vacanza con la voglia di scoprire, conoscere, provare.

Trattandosi della prima esperienza, le mie considerazioni sono sicuramente parziali, ma ecco una prima lista di valutazioni su COME è viaggiare in tre.


Si parte quando si parte

I bambini sono flessibili, ma hanno esigenze improrogabili. Se si attaccano alla tetta alle 9 di mattina e ci rimangono un’ora perché gli gira così, non è che potete salire sul primo bus destinazione “Playa, Escursione e Divertimento” e allattare camminando. Una volta partiti poi, si prende il ritmo e si va, ma se siete come me che vi preparate in 15 minuti e scalpitate per uscire al mattino presto…mhm… difficile.

Vestiti

 


La flessibilità è la virtù dei forti

I programmi si possono fare, anche in tre. Dovrete però essere pronti a disfarli, modificarli, adattarli alle esigenze dei pupi. Questa cosa sembra banale, ma non lo è. O meglio, è una cosa risaputa, ma tra il dire e il fare…


Nuove Esigenze e Nuovi Problemi

A prescindere dall’età del piccolo, i babies hanno esigenze che voi non avete mai avuto. Ma soprattutto sono soggetti a problemi che per voi viaggiatori sono sempre state inezie superabili. La nostra piccola Sofi per esempio, si è un po’ sbarellata e per quasi un giorno e mezzo non ha voluto mangiare con tutto quello che ne consegue. Se vi prendete un virus in Messico e non mangiate per due giorni sarete solo un po’ deboli e depressi, se succede a un bimbo…è un po’ più complesso.


Stanchezza Canaglia

Come diceva Jhonny Deep in Donnie Brasco: “Forget about it” o nella strampalata traduzione italiana “Che te lo dico a’ffare”. Dormi meno, ti svegli con meno energie, ma ne spenderai il doppio durante la giornata per occuparti della tua amata creatura e in più per cercare di goderti la tua vacanza. Quindi mettete in conto di essere un po’ cotti al rientro!

noitre

 


Extra Time

I bambini rallentano e, come detto sopra, sarete più stanchi. Quindi quando scegliete la vostra meta è fondamentale dedicare almeno un giorno in più di quello che avreste fatto normalmente. Weekend in una capitale? Lasciate stare Venerdi sera – Domenica e optate per un Venerdi Mattina – Lunedi. Avete solo 4 giorni? Accantonate Londra/Parigi/Berlino e puntate dritti su Amsterdam/Copenhagen/Porto.


Rinunce

“Ma che carino questo barettino, perché non ci beviamo una birretta?” Proprio quando pronunci queste parole il piccolo, per qualche arcano motivo, si imbufalisce e strepita come se lo stessero torturando. Ok, niente birra, torniamo a casa e calmiamolo. La cosa più difficile del viaggiare in tre è accettare che dovrete rinunciare a tante cose. Piccole, grandi, tante o poche, non potrete più fare quello che facevate prima.

Questa per me è stata la difficoltà più grande, il rendersi conto che tu non sei più al primo posto, tu non puoi più decidere liberamente, ma devi rispettare e assecondare le esigenze – molto spesso opposte alle tue – di una piccola creatura. Non è una cosa terribile intendiamoci, ma metabolizzare questa nuova condizione è meno semplice del previsto.

Ho riletto l’articolo e mi sembra abbia preso un po’ una deriva da terrorismo psicologico! :-P

Viaggiare in tre si può, ma è diverso. E come tutti i cambiamenti hanno bisogno di tempo per essere interiorizzati e fatti propri.

Come prima esperienza io sono soddisfatto perché siamo riusciti a visitare praticamente tutto quello che ci interessava, a provare qualche piatto tipico e a goderci il sole e il mare.

Siamo ancora in fase di test e vogliamo continuare a sperimentare, perciò se tutto va bene e la nostra salute da vecchietti si ripiglia un po’, a Pasqua riporteremo la nostra Sofia a respirare un po’ di aria straniera, francese per la precisione.

Così potrò rileggere questo post, annuire sardonicamente oppure riscriverlo tutto!

 



7 pensieri su “Il primo viaggio in 3

  1. Primo viaggio in 3 prenotato per metà aprile…ti farò sapere come andrà!!! Io al momento ho solo una grande preoccupazione: la mia bimba sta sveglia tutto il giorno ma dorme tutta la notte. Quando è fuori casa però dorme sempre. Ora se staremo un giro tutto il giorno vorrà dire che passeremo la notte in bianco?!!!!!!! 

  2. ciao! ti sto scrivendo con una mano, mentre con l'altra tengo il mio pupo in braccio, quindi nessuno ti puòcapire megliodi me! viaggiare coi bambini è bello, entusiasmante, ma richiede tanto impegno e tanta costanza. E sì. Ci si stanca eccome! Cmq. tieni conto che crescendo cambiano. Quello che li calmava prima,magari non gli piace più e ti stupiscono per quello che fanno. In un certo senso sarà più facile,ma comunque dovrai tenere conto di pisolini, pappa, giochi ecc. bisogna prenderla con filosofia e godersi i momenti sìì! il mio bimbo, ora, ha 14 mesi…se sei curioso alcune nostre esperienze le trovi sul mio blog! comunque, dai, Valencia, promossa, vero? ciao!

    • Ciao Elena,

      sono già passato un po’ di volte dal tuo blog ;-D ho preso ispirazione!

      Mi sono già accorto che i bimbi cambiano di giorno in giorno quasi e infatti ho smesso di fare programmi e teorie perchè poi quando vai in viaggio è tutto una sorpresa!
      Valencia promossa, bella atmosfera e clima, ma onestamente mi aspettavo qualcosina di più!

      A presto!

  3. Pingback: Mamma, ho aperto un altro blog! – babboblogger

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