Viaggio in Israele con un bimbo di un anno – Guida pratica in 10 punti

Gerusalemme, Israele

 

Siamo appena rientrati da un viaggio in Israele e, come faccio spesso, ho scritto il primo post in pieno stile Trip it Easy e cioè pratico, incentrato su consigli e informazioni utili. Da 16 mesi però, sono anche padre, e quindi comincio a dare grande importanza anche a quegli articoli che aiutano le famiglie nell’organizzazione di un viaggio con prole al seguito, soprattutto per paesi un po’ “particolari” come Israele.

Prima di partire ho cercato e letto molto nel web, e devo ammettere che ho faticato a trovare informazioni specifiche per un viaggio con una bimba piccola come la nostra Sofia. Eccomi quindi a dare il mio circoscritto e umile contributo ai prossimi viaggiatori!   

Premessa

Abbiamo prenotato tra le occhiatacce dei nonni e qualche commento stupito/incredulo di amici e devo dire che, ad un certo punto, mi era venuta un po’ di ansia anche a me. Perché Israele è un posto “caldo”, perché la Sofia aveva solo 16 mesi e perché, come se non bastasse, la Dani – come anticipato dal famigerato blog di lifestyle “BabboBlogger” la settimana scorsa – era incinta alla fine del sesto mese! Evvai!

Oggi, al ritorno, posso dire che è un viaggio facile, semplice e relativamente sicuro. Si può fare tranquillamente, ovviamente con i proprio ritmi. Ma vediamo punto per punto gli aspetti salienti.

Bagaglio

Per evitare di imbarcare (e quindi pagare) e per essere più agili negli spostamenti abbiamo ridotto all’osso il nostro bagaglio. Due borse e uno zainetto, il passeggino, il seggiolone pieghevole – impagabile! – e il gioco è fatto. Onestamente, non serve portarsi decine di maglioni e paia di scarpe né per i grandi né per i piccoli, quindi basta un minimo di organizzazione e si può fare (anche per voi mamme!)

Tel Aviv, Israele

 

Volo

Abbiamo trovato un volo diretto ad un prezzo abbordabile con Easy Jet che è molto family friendly. La Sofia è stata brava, ma lo spazio è poco – i bimbi sotto ai due anni pagano solo le tasse e viaggiano in braccio – l’intrattenimento ancora meno e la sua esuberanza tanta. Poco meno di quattro ore al termine delle quali sono arrivato un po’ provato, ma non sfatto.

Ricordate che i bimbi sotto i due anni non hanno diritto al bagaglio a mano, ma possono portare uno zainetto più due “attrezzature” come passeggino, seggiolone, seggiolino per la macchina etc… che vengono imbarcate senza sovrapprezzo.

Alloggio

A 16 mesi la Sofi non mangia ancora come un adulto, soprattutto non è abituata ai sapori di una cucina nuova e variegata come quella Israeliana, quindi abbiamo optato per spendere qualche soldo in più e prenotare appartamenti con cucina. Fate attenzione e chiedete bene prima di scegliere, perché in Israele molte strutture offrono l’angolo cottura che però si traduce solo in bollitore e microonde, ma niente fornelli.

L’appartamento è una soluzione ottimale anche per garantire più spazio e svago al bimbo che potrebbe sentirsi un po’ in gabbia in una camera d’albergo e, non ultimo, per essere più flessibili e poter mangiare a casa quando si è stanchi o non si vuole spendere tanto.

Pappa & Spesa

Non sapendo cosa avremmo trovato, noi ci siamo portati dietro alcune cose. Latte in polvere, riso, pasta mini formato e taralli pugliesi doc di cui la Sofi va pazza per i momenti difficili. In Israele troverete con relativa facilità gli omogeneizzati, sicuramente la frutta e la verdura, farete più fatica con la carne e il pesce e dovrete arrovellarvi se vi interessano pasta, salumi o ancora peggio le pappine per i primi mesi di svezzamento. Consiglio di portarvi il latte in polvere anche se il vostro bimbo beve già latte vaccino perché con le etichette in israeliano è un rebus capire che tipo di prodotto si sta comprando.

La Sofia tra gli ebrei durante lo Shabbath

 

Molto più semplice invece è l’approvvigionamento di tutto quello che riguarda l’igiene personale, dai pannolini alle salviette, ai saponi. Ci sono anche farmacie fornitissime, ma per evitare confusione ed errori dovuti alla lingua ci siamo portati poche cose da casa: tachipirina, soluzione fisiologica, siringa per i lavaggi nasali e termometro.

Ristoranti

Israele è un paese molto amichevole e accogliente verso i bambini. Tutti i ristoranti hanno il seggiolone, molti vi offriranno matite colorate e fogli da imbrattare e, in generale, nessuno vi guarderà male se il vostro pupo farà il diavolo a quattro. Altro bonus che invita a mangiare fuori è il servizio rapido e veloce, oltre alla bontà della cucina israeliana. Per quanto riguarda i costi, beh…sono alti, ecco perché l’appartamento torna utile!

Tel Aviv, Israele

 

Macchina

La macchina non è necessaria, ma utile per essere flessibili e autonomi. Ci sono treni, autobus e taxi privati, ma le strade sono ben tenute, le indicazioni chiare e i costi di noleggio molto bassi, soprattutto rispetto a tutto il resto. Noi abbiamo prenotato un auto con seggiolino per due giorni e, a parte il fatto che la macchina era più piccola di quella richiesta – e qui è stato strategico il nostro bagaglio leggero – tutto è filato liscio. Consiglio vivamente la macchina per le gite in giornata e gli spostamenti, ma non per le città.

Pisolini & Passeggiate

La Sofia adora camminare e non sta mai ferma, quindi abbiamo dovuto mediare tra la nostra voglia di visitare e le sue esigenze. Un buon compromesso, vincente anche se stancante, è stato quello di darci da fare il più possibile durante i suoi sonnellini evitando di riposarci, per poi lasciarla sgambettare liberamente. A volte dovevamo insistere per rimetterla sul passeggino, ma in linea di massima ha funzionato abbastanza bene.

Akko, Israele

 

Passeggino vs. Marsupio

Dubbio amletico. Avendo letto un po’ in giro, avevo capito che Gerusalemme è una città inaffrontabile con il passeggino. Piena di scale, salite, pavé e persone, la città santa va visitata con un marsupio. In base all’età e al peso del bimbo davanti o dietro poco importa. Evitate zaini da trekking troppo ingombranti e invece prediligete la fascia se il vostro bambino è ancora molto piccolo.

Gerusalemme, Israele

 

Ovviamente portate anche un passeggino leggero che risulterà fondamentale per la vostra schiena e strategico per tutto il resto di Israele.  Consiglio spassionato: Lasciate stare la combo. Uscite di casa con un solo mezzo di trasporto perché altrimenti passerete la giornata a sudare, spingere e imprecare con un bambino in spalla.

Sicurezza

Il grande tema quando si parla di Israele. Noi ci siamo sempre sentiti al sicuro e tranquilli, anche nei territori palestinesi e al check point a Betlemme. Poi è un dato di fatto che troverete molti militari armati – non ovunque come dicono – soprattutto nelle zone a maggioranza araba, che incontrerete giovani in borghese con un mitra in mano (In Israele i militari hanno l’obbligo di portare la propria arma con sé sempre, anche in libera uscita) e che potete incappare in un allarme bomba come me il primo giorno sotto al nostro appartamento.

Gerusalemme, Israele

 

Io sono un po’ fatalista (a Gerusalemme hanno fatto un attentato il giorno dopo la nostra partenza) e, dirò una cosa banale, ma credo che ormai parlare di sicurezza sia relativo, soprattutto in seguito agli attentati recenti in zone tutt’altro che sensibili come Nizza o Berlino.

Costi

Un bambino di 16 mesi non porta con se grandi costi aggiuntivi. Non ha bisogno di un letto in più (anche se qualcuno fa pagare il lettino qualche dollaro), non mangia al ristorante e non paga nessuna attrazione, musei, mezzi pubblici etc. Dovete però considerare che Israele è un paese carissimo sotto tutti i punti di vista e quindi il vostro viaggio difficilmente sarà low cost. Inoltre, con un bimbo si tende a spendere qualche soldo in più a favore della comodità, come per esempio il taxi da e per l’aeroporto, un appartamento più in centro e via dicendo.

Ecco, questi mi sembrano i punti salienti per l’organizzazione di un viaggio in Israele con un piccolo pargolo. Se ci sono temi che non ho toccato fatemi un fischio e aggiorno il post!



6 pensieri su “Viaggio in Israele con un bimbo di un anno – Guida pratica in 10 punti

  1. Ciao, complimenti per tutto. Mi trovo praticamente nella stessa situazione (figlio+moglie incinta).. 

    hai tenuto anche un diario/itinerario a cui potermi ispirare?quanto siete stati?

    grazie

  2. Ciao sono Ilaria e mi sono imbattuta nel tuo post.. vorrei partire anche io in israele al sesto mese di gravidanza, mi chiedevo quale fosse stato il punto di vista di tua moglie in merito.. è un viaggio fattibile, non faticoso per una donna in cinta? Rischi? Alimentazione e rischi infettivi? Pensavo proprio all’allarme bomba, come è stato per lei in cinta e per giunta con bimba piccina con voi?

    grazie infinite!

    • Ciao Ilaria,
      scusa il ritardo nella risposta…

      Inizio dicendoti che l’idea è stata di mia moglie, ha insistito lei per andare e io non ero convinto, ma lei voleva visitare Israele e fare un ultimo (e secondo) viaggio in tre.
      Detto questo, noi abbiamo fatto Tel Aviv, una gita in giornata nel nord (Cesarea e Akko) Gerusalemme e una mattina a Betlemme. Tutto molto fattibile, solo Gerusalemme è un po’ faticosa perchè è tutta un sali e scendi con scalini. 
      Sicurezza molto tranquillo, certo vedi sempre gente armata, però la sensazione non è di paura se rimani nei luoghi turistici. 

      Noi siamo stati bene, lo rifarei: pensiero comune mio e di mia moglie. Se vuoi altre info scrivimi pure a francesco@tripiteasy.it

      Ciao!

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