Notti in viaggio – i 5 posti più strani dove ho dormito

La notte è il regno della magia, dell’ignoto, dello sconosciuto, quel momento che fa venire i brividi sia di emozione che di paura, quella parte della giornata in cui tutto è possibile.

Anche in viaggio la notte è portatrice di novelle, storie e ricordi. Buoni e cattivi, divertenti e inquietanti, la paura del buio e l’elettricità della scoperta.

Solitamente non scrivo post simil classifiche o graduatorie, ma questa volta avevo voglia di ripensare a tutti i posti più insoliti, bizzarri, memorabili e infimi in cui ho dormito durante i miei viaggi. Alcune di quelle volte che la notte ha avuto un significato particolare.

In treno, come una valigia – India

Partiamo per questo giro del mondo in 5 materassi dall’India, da sempre foriera di grandi emozioni. Con un biglietto in mano preso al volo, salgo sul primo treno disponibile per Varkala, splendido villaggio sull’oceano nel cuore del Kerala. Chiedo ad un signore come faccio a riconoscere il mio posto, lui guarda il mio ticket, scuote la testa e dice “No seat”. Sarà molto pieno, forse non trovi posto.

Kerala, India

 

Il treno viene assalito da entrambi i lati, io mi infilo con i miei due zaini e mi stringo come un’acciuga. Schiaccio i miei bagagli sotto a dei sedili che non voglio sapere cosa nascondono, faccio amicizia con un po’ di gente, aspetto un’ora in piedi e poi finalmente si libera un posto. I nuovi amici indiani me lo cedono con sorprendente generosità: si tratta di un angolo del portabagagli in ferro posto sopra ai sedili. Starò qui 8 ore incastrato assieme ad altri 3/4 uomini in una notte movimentata al profumo di curry.

Kerala, India

 

Il traghetto e la sdraio – Nicaragua

Il traghetto dall’isola di Ometepe per San Carlos in Nicaragua parte due volte a settimana, più o meno alle 8 di sera per arrivare a destinazione la mattina successiva. I primi e più fortunati – tra cui noi – con solo qualche dollaro in più possono noleggiare una sdraio, una di quelle che affittano anche a Cesenatico per intenderci.

Ometepe, Nicaragua

 

Felicissimi di questa insperata comodità, prendiamo la nostra sdraio e la posizioniamo tra le altre (tutte occupate da turisti) in mezzo al ponte superiore. Aahhh che figata. Il traghetto parte, il vento si alza e la temperatura si abbassa, fa freddo e arrivano degli schizzi dall’acqua. La figata si tramuta presto in un congelamento assicurato. Proviamo ad entrare nella piccola stanza al chiuso. Qui una televisione accesa, un grande caldo e alcune panche larghe forse una spanna su cui la gente improvvisa sonni accartocciati. Troviamo una panca libera e ci incrociamo meglio possibile per evitare di cadere a terra. La mia notte si dividerà tra dentro e fuori in costante disequilibrio tra schiena spezzata e piedi congelati.

Tutto a un euro – India

Torniamo in India, in un paesino sperduto del Karnataka in cui arriviamo – io e altri 5 compagni di qualche giorno – dopo 6 ore di autobus notturno verso le 2. La notte è silenziosa e buia, tutto tace. Sono già pronto a dormire per terra quando vedo un’insegna che sembra accesa. Busso. Di nuovo. Più forte. Fortissimo. Esce un tizio a metà tra l’incazzato e l’assonnato che Si, ha 2 stanze libere e costano 1 euro. Ottimo.

Entriamo, siamo distrutti, guardo la stanza e impallidisco nonostante siano due settimane che vivo in uno slum indiano. Non ho alternative quindi appoggio lo zaino e mi stendo completamente vestito anche di k-way su un materasso con niente sopra tranne dozzine di macchie. Sotto al letto una vuota e malinconica bottiglia di Jack Daniels ci augura una buona notte. (Non ho la foto, ne ho cercate altre di stanze indiane brutte dove ho dormito, ma niente era paragonabile!)

A casa di uno sconosciuto – Bangladesh

Appena arrivato in Bangladesh sono stato invitato ad un matrimonio da un ragazzino incontrato sul treno. E’ una storia lunga e meravigliosa che non sono ancora riuscito a raccontare, ma parlando di notti la cosa buffa è che il mio ospite prima decide di aprirmi la sua umile dimora e poi ci ripensa. Verso le 7 di sera mi invita a seguirlo spiegandomi con il suo inglese maccheronico che andiamo in una better house. Bussiamo vigorosamente alla porta di colui che ci apre, cioè un teenager in abiti casalinghi mezzo rincoglionito che stava studiando. Il mio amico gli dice – così credo – che io stasera dormirò lì e lui non batte ciglio.

bangladesh, matrimonio

 

Mi offrono un amplissimo e durissimo letto matrimoniale e mi informano che lo dividerò con il cugino di qualcuno. Perfetto. Una delle notti più dure e tranquille della mia vita, visto che non c’era il materasso e si dormiva direttamente sul legno ricoperto da un lenzuolo, ma il cugino è stato molto silenzioso.

Bangladesh, Matrimonio

 

Su un’isola deserta – Belize

Dopo una giornata a scorrazzare per la barriera corallina del Belize in barca, attracchiamo in un isolotto grande come un paio di campi da basket. Niente luce, acqua, bagni. Solo un fuoco, alcuni viaggiatori appena riuniti in questa escursione, un milione di stelle e il mio amico Giovanni a farmi poco romanticamente compagnia nella tenda montata con grandi sforzi.

Crociera, Belize

 

Lo scenario è magico. Il frusciare delle palme sopra di noi, lo sciabordio delle onde a pochi passi dai nostri piedi e il cielo stellato a fare da cornice. Peccato che poi nella notte si scateni una tempesta tropicale e ci svegliamo con mezza tenda allagata e l’altra mezza semi distrutta. Notte con un attimo di panico, ma poi solo un po’ bagnata.

Crociera, Belize

 

Ne avevo segnate altre di notti tra amache nella jungla, incursioni illegali in siti archeologici maya, dune di un deserto piovoso e dentro tende circondate da cinghiali. Magari ne riparliamo presto!

 

 

 



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